
Un 25 aprile sentito, partecipato e pieno di significati. A Garessio, la Festa della Liberazione si è trasformata quest’anno in una vera e propria celebrazione collettiva, che ha saputo unire il dovere della memoria al piacere dell’incontro.
Le commemorazioni sono iniziate la mattina alle ore 10, sotto i portici del Comune, con la cerimonia ufficiale presso il monumento ai Caduti. Presente il maresciallo Quaglia, classe 1917, che proprio il 25 aprile ha compiuto 107 anni. Un momento carico di emozione, reso ancora più solenne dalla partecipazione dei Carabinieri in servizio e in congedo, dei Vigili del Fuoco, dell’AIB, degli Alpini e del corpo bandistico Alta Valle Tanaro, che ha accompagnato la deposizione della corona. Dopo le parole del sindaco e un breve intervento del maresciallo Quaglia, Don Giancarlo ha guidato una preghiera commemorativa. La cerimonia è poi proseguita a piedi verso il cippo della Resistenza dei Boschetti da Piazza Carrara, dove gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Garessio, accompagnati dalla banda, hanno cantato l’Inno di Mameli. Insieme a loro, tanti cittadini hanno ricordato i partigiani Sergio Sabatini (originario di Ormea) e Giorgio Carrara, entrambi trucidati nella nostra zona e che quest’anno avrebbero compiuto 100 anni. A raccontarne la storia sono stati alcuni studenti delle scuole medie, in un momento toccante e partecipato. Il discorso finale, sul tema della libertà, ha chiuso la mattinata.

Nel pomeriggio, alle 16, il Comune ha ospitato un momento istituzionale insieme alla delegazione di Ragogna, guidata dal vicesindaco e accompagnata dalla banda “I Ciastinars”. Un’occasione di scambio culturale e amicizia: Garessio ha donato un libro sulla propria storia e offerto un rinfresco a base di “Garessini”, mentre gli amici friulani hanno ricambiato con uno stendardo del loro comune e alcune pubblicazioni locali.
Ha poi preso il via una sfilata musicale per le vie del paese, con entrambe le bande protagonistee tappe musicali nei vari bar cittadini. L’arrivo in piazza Marconi ha dato il via a un ulteriore concerto, seguito da una cena a base di polenta, vino e allegria. La serata si è conclusa con musica e balli.
La mattina del 26 aprile la delegazione friulana è stata accompagnata nella visita al borgo medievale, con tappa alla chiesa di San Giovanni e a quella di Maria Vergine Assunta. Durante il giro, l’incontro inaspettato e graditissimo con Giorgetto Giugiaro – subito riconosciuto e apprezzato dagli ospiti.
Tappa conclusiva al Castello di Casotto. Prima dell’ingresso, un ultimo scambio di doni: cestini di prodotti tipici, targhe commemorative e un grande tagliere inciso con la scritta “Primo gemellaggio”. Un piccolo gesto simbolico che sancisce l’inizio di un legame più grande.
Tra le iniziative della mattina del 25 aprile, da segnalare anche la mostra “Istanti” di Stefania Matita, allestita nel suo ex studio grafico, con opere materiche e acriliche ispirate alla Valtanaro. All’ interno dell’Ufficio Turistico si è invece potuta ammirare un’esposizione dedicata ai Canti della Resistenza, con sottofondo musicale a tema e un intervento della nipote di Renzo Orvieto: partigiano, compositore e artista, autore della canzone della XIII Brigata Alta Val Tanaro.
In un’Italia che ha sempre più bisogno di memoria, Garessio ha saputo rendere omaggio alla sua storia con semplicità, partecipazione e – soprattutto – con il cuore.
