
Come tante attività garessine, i campi da tennis del Parco Fonti hanno conosciuto periodi d’oro e momenti di difficoltà. Non è semplice mantenere vivo lo sport in un paese che si spopola, ma un gruppo di volontari lo ha reso possibile grazie a impegno e amore per la comunità. Le testimonianze del ‘veterano’ Alessandro Paolini e di Matteo Marenco, presidente de Circolo Tennis Garessio, ci permettono di ripercorrere questa storia.
Un Tuffo nel Passato: Gli Anni d’Oro del Parco Fonti
Negli anni ’70 e ’80, i campi da tennis del Parco Fonti erano un importante punto di ritrovo a Garessio. Villeggianti e turisti accorrevano alle terme per gustare la celebre acqua San Bernardo, poi si fermavano a guardare le partite. Il Parco era bello e curato, ospitava un torneo estivo in cui giocavano tennisti di spicco. Alessandro ricorda con emozione queste partite, come la finale Belmondo/Ramella. “Belmondo era un ligure alto ed elegante, quasi snob, mentre Ramella aveva uno stile meno bello a vedersi ma molto efficace”. “I giocatori garessini più forti erano Enzo Pio, Alberto Canavese e Diego Roberi. Per me, riuscire a giocare con loro era già un vanto”, aggiunge.

La chiusura e la rinascita
Matteo ha iniziato a giocare a tennis da bambino nel Parco Fonti, ma dopo pochi anni i campi hanno chiuso per problemi economici e organizzativi. La passione per questo sport, però, non l’ha abbandonato. A metà degli anni 2010 l’attività è ripresa al Giardino del Kavarna e nel 2017 un gruppo di volontari ha fondato il Circolo Tennis Garessio, riuscendo a ottenere di nuovo in concessione i campi del Parco Fonti. Le iniziative non mancano, dai corsi con insegnanti professionisti a tornei ludico-sociali come il ‘tennis con le padelle’ del Palio delle Borgate. L’Estate Ragazzi e il Centro gli Aquiloni vengono spesso in visita, mentre ogni anno si svolgono camp estivi con i ragazzi del Tennis Club Ceriale e l’Esperia Tennis Andora. “Questo è il mio secondo anno come presidente del Circolo e ritengo che questa attività sia molto importante perché si tratta di uno sport all’aria aperta, attualmente molto popolare, che attrae anche persone da fuori. Tutte le società sportive sono vitali per la sopravvivenza di Garessio”, ci confida Matteo.

Una comunità unita per il futuro
“Onore a chi ha riaperto i campi e se ne occupa dopo anni di abbandono”, dice Alessandro, “è importante tenerli in vita perché il tennis garessino ha una storia, seppur piccola, e resta una delle poche attività per i giovani di un paese che si sta spopolando.” Il Circolo Tennis Garessio non solo ha rivitalizzato la comunità locale, ma ha anche creato opportunità per socializzare e fare sport in un ambiente salubre e piacevole. Questi campi sono diventati un punto di riferimento per sportivi e appassionati di tutte le età. La loro storia è una celebrazione della resilienza e della forza della comunità garessina.

Articolo scritto da Camilla Guidi