
Tra i tanti punti di interesse che Garessio può offrire, spicca per la sua unicità il Castello Reale di Casotto, che a volte sembra essere, in qualche modo, lasciato in secondo piano, ma che merita senz’altro un’attenzione particolare.
Senza dilungarsi sulla (quasi) millenaria storia della struttura, basti dire che nel corso dei secoli il Castello ha vissuto alterne vicende, passando dall’essere una delle prime certose in territorio italiano, a preda delle invasioni napoleoniche – che purtroppo causarono la distruzione di buona parte del sito – alla successiva rinascita come residenza di caccia dei re di casa Savoia, proprio negli anni decisivi del periodo risorgimentale.
Ceduto dai Savoia sul finire del XIX secolo e divenuto residenza estiva di diverse famiglie nel corso degli anni, il Castello fu anche un importante centro di comando partigiano durante la Seconda guerra mondiale, e per tale motivo subì ulteriori danni causati dalle truppe tedesche (come già raccontato qui: https://ilgaressino.it/?p=90403).
Acquistato dalla Regione Piemonte a cavallo del nuovo millennio, il Castello ha subito un importante intervento di recupero, che ha consentito di riaprire il sito al pubblico nel 2020.
Sin dai primi giorni di riapertura i visitatori sono accorsi in massa, e l’interesse si è mantenuto negli anni successivi, anche grazie alla recente presa in gestione del lato turistico del Castello da parte di un’impresa professionale.

Del resto è difficile non rimanere affascinati quando, percorsa la strada che diramandosi dalla provinciale scende nella valle del torrente Casotto, di colpo ci si imbatte nella eleganza della facciata neoclassica del Castello, circondata dalle due ali di mattoni rossi, testimoni del passato di certosa della struttura. La sorpresa è tanto più grande quando si vede che il Castello è totalmente circondato dai boschi, nascosto tra gli innumerevoli alberi che decorano il versante della valle, a tal punto da non risultare nemmeno visibile dalla strada.
Poggiato su un terrapieno ricavato sul versante della montagna e affacciato verso il tramonto, il Castello fa ormai parte del paesaggio montano che lo circonda e lo ospita da secoli.
Se l’atmosfera che si respira in questo luogo è sempre suggestiva, lo diventa ancor di più quando cala la notte: in mezzo al silenzio inquietante del bosco, percorrere le antiche stanze del Castello fa davvero tornare indietro nel tempo.
Questa esperienza è stata resa possibile, durante la scorsa estate, dall’associazione “Amici del Castello di Casotto”, promotrice di numerose serate di apertura del Castello in coordinamento con il Comune di Garessio: nel mese di luglio, con una visita guidata notturna del Castello, arricchita dall’esibizione degli allievi dei corsi di musica antica dell’Accademia Montis Regalis: il risuonare delle note degli strumenti e delle voci nella “Stanza della Musica” – realizzata dai Savoia proprio per allietare le serate con la musica e con il canto, e dotata quindi di un’eccellente acustica – ha avuto il pregio di far rivivere, a distanza di oltre un secolo, la stanza che tante volte è stata teatro delle esibizioni musicali delle principesse.
In agosto il programma de “Il bello di notte” ha offerto ben quattro aperture serali, durante le quali le visite guidate sono state arricchite dalla presenza di personaggi storici, che hanno intrattenuto il pubblico raccontando le vicende storiche intrecciate con il Castello.
Le visite con figuranti sono state organizzate dalla ProLoco Garessio, che da anni arricchisce numerosi eventi grazie ad un grande numero di figuranti e agli affascinanti vestiti d’epoca.
La grande partecipazione a queste serate – anche di quanti avessero già visitato la struttura di giorno – dimostra l’unicità e l’interesse di un’esperienza del genere.
Scritto da Francesco Viglino

Foto di Aldo Acquarone