
“Il Garessino” ha incontrato Fausto Sciandra, già Sindaco ed attualmente Vicesindaco di Garessio, nonché Presidente della Commissione speciale per Garessio 2000, per avere notizie sul lavoro della Commissione e lo stato della stazione sciistica.
Qui di seguito è riassunto tutto quanto emerso nell’incontro, durante il quale Sciandra ha illustrato l’attività della Commissione e le principali conclusioni cui la stessa è giunta.
La commissione speciale per Garessio 2000 è stata istituita dal Consiglio comunale al termine dello scorso anno mediante la nomina di tre membri, tutti consiglieri comunali.
La commissione è “speciale” in quanto opera anche e soprattutto grazie alla collaborazione con soggetti esterni all’ente comunale, come tecnici e professionisti del settore, rappresentanti dei proprietari degli appartamenti siti presso gli impianti, nonché operatori economici attivi nella zona.
Il lavoro dei commissari è cominciato con l’analisi della situazione attuale della stazione sciistica, per poi procedere alla formulazione di proposte per la riattivazione della stessa e circa possibili progetti futuri.
L’impianto beneficia ormai da anni di un accordo di programma con la Regione Piemonte, che permette l’investimento di fondi regionali per eseguire gli interventi di manutenzione sugli impianti. L’attuale accordo di programma – che prevede, come principali obiettivi, la riattivazione della seggiovia durante la stagione estiva e la realizzazione di un rifugio sulla vetta del monte Berlino – scadrà al termine di quest’anno, ma è auspicabile che si addivenga alla proroga, di modo tale da garantire gli interventi necessari anche per i prossimi anni.
Dai lavori della commissione è emerso che l’intenzione principale di tutti i soggetti coinvolti rimane quella di realizzare quanto previsto dall’accordo di programma, e in particolare di attivare la seggiovia del monte Berlino d’estate, al fine di superare l’utilizzo della stazione solo nella stagione invernale.
A tal proposito, a fronte della sempre più critica mancanza di neve nei mesi invernali, pare difficile ipotizzare un funzionamento continuativo della stazione come nei decenni passati: è obiettivamente arduo trovare chi sia disposto a gestire un impianto sciistico per il quale le condizioni climatiche non garantiscono periodi regolari di apertura durante l’inverno – anche considerati gli alti costi di gestione.
Chi, in passato, si è occupato degli aspetti tecnici della stazione rimane comunque ottimista, auspicando nell’impegno di un operatore economico in grado di riattivare regolarmente gli impianti.
La scelta più logica (ed obbligata), comunque, pare quella di incentivare la cosiddetta bi-stagionalità delle stazioni sciistiche, che in estate possono funzionare come impianti di risalita per gli escursionisti ed offrire servizi complementari (è attualmente aperta un’attività di ristorazione presso la partenza deli impianti, ed è inoltre a disposizione la Baita del Roccassone).
Scelta che ben si concilia con le caratteristiche di Garessio 2000, contornata da numerosi monti da sempre meta di escursionisti locali e non solo.
La fitta rete di sentieri, di diverse difficoltà, e la possibilità di raggiungere numerosi punti di interesse – quali la croce del monte Mindino o anche il Castello di Casotto, collegato all’omonimo colle da un percorso recuperato di recente – consentono senza dubbio di sfruttare tutto il comprensorio anche e soprattutto nella stagione estiva.
Per l’immediato futuro, in ogni caso, la Commissione ha sottolineato la necessità di un ulteriore intervento sulla seggiovia, sia al fine di garantire la sicurezza dell’impianto, sia per la prospettata riapertura della fermata intermedia. Inoltre, è opportuno continuare il lavoro di pulizia e tracciamento dei sentieri, già cominciato negli anni passati.
Sebbene la situazione sia ben lontana da quella di un tempo, quando Garessio 2000 godeva di un afflusso regolare di numerosi turisti, rimane l’intenzione di attivare la stazione, per quanto possibile, e di valorizzare tutta la zona circostante, per non perdere una risorsa che può sicuramente contribuire alla vocazione turistica di Garessio, e per non rendere vani tutti gli sforzi e gli investimenti effettuati nel corso degli anni.
Si ringrazia Fausto Sciandra per la collaborazione.
Scritto da Francesco Viglino