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Vado via da Garessio

- 04/11/2024

Nel corso della scorsa estate la redazione de “Il Garessino” ha avuto il piacere di conoscere una scrittrice francese che, da qualche anno, ha lasciato a Garessio un pezzo del suo cuore e che, in occasione dell’uscita del suo secondo romanzo, “La Valigia delle Parole”, edito da Pathos, ha deciso di ambientare la sua narrazione proprio nella nostra cittadina. 

Ecco a voi una breve presentazione delle ragioni che hanno portato Rose Marie Boscolo a scegliere proprio Garessio come suo posto nel mondo. 

“Vado via da Garessio: quattro semplici parole, un mondo dietro… In effetti, le vacanze sono finite da un po’. Ho trascorso luglio e agosto con mio marito e ora si torna a Torino, lontani da Garessio. Facile a dirsi, meno facile a farsi. Garessio è un posto incantevole; come posso lasciarlo? Come abbandonare la grande bellezza del borgo medievale, l’incanto della natura, il verde, i boschi, il silenzio, la gentilezza e il sorriso dei suoi abitanti? Qui, in questo luogo magico, mi rigenero, ricarico le batterie e soprattutto ritrovo me stessa, ammirando il paesaggio, dove ogni scorcio è bello. Rifletto e penso a tutto ciò che è stato e che sarà.

Oramai i garessini mi hanno adottata dopo tre anni che veniamo qui, e ne sono fiera e orgogliosa. Vado a fare la spesa la mattina per le vie del paese e saluto tutti; chiacchiero con gli amici che in breve tempo ci siamo fatti e la mattina vola via in allegria. Fare la spesa è divertente: si entra, si fa la fila e si partecipa alla conversazione generale; è l’esatto opposto di Torino, dove tutti hanno fretta e sbuffano non appena entrano in un negozio. In città quasi nessuno saluta e scambiare due parole è un lusso perlopiù sconosciuto, perché la frenesia ti risucchia nel suo vortice di clacson, urla, rumori di fondo e cemento.

Certo, Torino è una bellissima città, ma come tutte le città ha il suo rovescio della medaglia: lo stress e la fretta possono rendere le persone maleducate e incivili. Nei paesi piccoli resiste invece ancora la buona educazione (anche fra i giovani), il sorriso e la cortesia.

Adesso che sono tornata a essere una cittadina frettolosa (ma non maleducata!), penso alla mia amata Garessio con un sospiro di nostalgia, aspettando già l’anno prossimo, quando spero di tornarci. 

Intanto, il mio secondo libro, che uscirà a fine novembre, è ambientato proprio a Garessio ed avrò il piacere di presentarlo in primavera/estate prossima. Scrivere di questa piacevole realtà me la rende più vicina e mi rallegra il cuore. 

Per ora vi lascio, ma vi do appuntamento a questa primavera con nuovi aggiornamenti su questa emozionante e imminente uscita. Proverò a curare questa mia nostalgia immergendomi tra i meravigliosi scatti di questa estate ormai conclusa”.

Rose Marie Boscolo

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