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Valle Tanaro Sotto Assedio: Tra Strade Sovraffollate e Politiche Assenti e Piccoli Comuni Abbandonati – Il Parere di Giulia Marro

- 14/03/2025

In un’epoca in cui la mobilità e le infrastrutture giocano un ruolo fondamentale per il benessere sociale ed economico di un territorio, la provincia di Cuneo e la Regione Piemonte si trovano ad affrontare sfide sempre più urgenti. Dalla gestione inefficace del traffico al sottoservizio delle tratte ferroviarie, le problematiche sono molteplici. Abbiamo intervistato la Consigliera Giulia Marro (AVS), rappresentante della nostra provincia a Palazzo Lascaris, per capire meglio le cause e le soluzioni a questa crisi infrastrutturale che sta minando la qualità della vita dei cittadini piemontesi.

Le condizioni delle strade e il sovraffollamento dovuto ai ritardi nella riapertura sono al centro del dibattito in Piemonte, specialmente nella provincia di Cuneo. Qual è la sua opinione al riguardo?

La situazione delle strade e dei trasporti nel Piemonte, e in particolare nella Provincia di Cuneo, evidenzia chiaramente una mancanza di visione strategica a lungo termine. Il sovraffollamento di alcune tratte stradali, aggravato dai ritardi nella riapertura di altre, è un segnale lampante che è urgente intervenire con azioni mirate. È fondamentale accelerare i progetti infrastrutturali e migliorare la gestione del traffico, magari attraverso un coordinamento più efficace tra le istituzioni locali e regionali. Ogni giorno, cittadini, lavoratori e lavoratrici sono costretti a sopportare disagi inaccettabili, che non solo minano la loro qualità della vita, ma hanno anche un impatto diretto sull’economia del nostro territorio.

Che ne pensa del quadro generale dei trasporti in Piemonte? Come si sta affrontando la questione del trasporto pubblico locale, in particolare quello ferroviario?

Il Piemonte soffre da tempo di una cronica carenza di investimenti nel trasporto pubblico locale, specialmente per quanto riguarda la rete ferroviaria. Nonostante una rete teoricamente capillare, molte tratte sono sospese o operano ben al di sotto del loro potenziale. Un esempio lampante è che la nostra Regione è l’unica in Italia a non aver ancora ripristinato completamente il servizio ferroviario pre-Covid, lasciando interi territori isolati, soprattutto durante i weekend. Per esempio, ricordo ancora la linea Torino-Cuneo, con l’ultima corsa alle 23.30, cancellata nel 2020 e mai più ripristinata. Un altro aspetto fondamentale è la questione delle ferrovie minori, come la tratta Cuneo-Demonte, dismessa da decenni, che potrebbe essere riattivata per decongestionare il traffico nella vallata, in particolare quello dei Tir. Non possiamo più limitarci a discutere di strade alternative, che tra l’altro sono sempre opzioni inquinanti. Occorre un piano organico che comprenda il potenziamento delle infrastrutture, un’integrazione tariffaria regionale e il miglioramento dei collegamenti interregionali e di lunga percorrenza. Investire nel trasporto pubblico non è solo una questione di costi, ma una grande opportunità per la sostenibilità e lo sviluppo sociale, a condizione che le alternative siano comode e accessibili per tutte e tutti.

Recentemente si è parlato molto della contraddizione di far gravare il traffico Piemonte-Liguria su territori poco forniti di infrastrutture, tra cui, appunto l’Alta Valle Tanaro. Cosa pensa a riguardo?

È una contraddizione che non possiamo più permetterci. Far ricadere gran parte del traffico che collega Piemonte e Liguria su aree già carenti di infrastrutture adeguate, come nel caso della Cuneo-Ventimiglia o della Torino-Savona, è inaccettabile. Questi territori si trovano a dover affrontare una doppia pressione: quella del traffico turistico e merci e, al contempo, la carenza di servizi adeguati. Questo scenario rende sempre più difficile per le persone tornare a vivere in questi luoghi, con il risultato che aree che potrebbero essere vitali per la nostra economia sono destinate a rimanere marginalizzate. Per affrontare questa situazione, è essenziale riqualificare e potenziare le linee strategiche, come il raddoppio della Fossano-Cuneo e il miglioramento della Cuneo-Ventimiglia. Ma non basta: bisogna garantire ai cittadini di queste aree un trasporto pubblico locale efficiente, accessibile e integrato con i collegamenti regionali e nazionali. In questo modo, ridurremmo l’impatto negativo sulle comunità locali e sull’ambiente. Le opere infrastrutturali, però, devono rispettare le comunità che attraversano; se le stesse non sono favorevoli, è necessario lavorare con loro per trovare soluzioni alternative condivise. Le grandi opere inutili e le prove di forza politiche non fanno che danneggiare il territorio e tradire la politica stessa, che non riesce a trovare soluzioni reali e utili per tutti.

Concludiamo l’intervista con l’auspicio che il Piemonte riesca ad affrontare in modo efficace le sfide infrastrutturali, investendo nel miglioramento dei trasporti, nel rispetto dei cittadini e dell’ambiente, e nel rilancio della sua economia. La strada da percorrere è lunga, ma con visione e determinazione si può invertire la rotta.

Scritto da Roberto Canavese

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